scaricare il logkeys adatto alla vostra distro
http://launchpadlibrarian.net/51791461/logkeys_0.1.0-1ubuntu1_i386.deb
oppure i sorgenti
https://launchpad.net/ubuntu/+archive/primary/+files/logkeys_0.1.0.orig.tar.gz
https://launchpad.net/ubuntu/+archive/primary/+files/logkeys_0.1.0-1ubuntu1.debian.tar.gz
Nomenclatura
esempio di un file che si chiama Applicazione-1.0.1.i386.rpm
Applicazione è il nome del programma
1.0.1 è la versione e subversione (stabile pari instabile dispari)
i386 è l’architettura su cui è compilato per funzionare ( altre possono essere: amd64, armel, ia64, powerpc, sparc…)
.rpm significa che il file è in realtà un pacchetto già compilato ed è destinato a distro Redhat based, mentre .deb è rivolto alle Debian based come appunto Ubuntu
.tar.gz indica che il pacchetto (tarball) contiene codice sorgente utilizzandoGzip come standard di compression spesso abbreviato anche in .tgz
.tar.bz2 indica una tarball che utilizza Bzip2 invece che Gzip per la compressione
.RH7.RPM indica una compilazione specifica per solo per la distribuzione RedHatLinux
.ppc.Suse7.rpm ancora più specifica, la compilazione è stata fatta per la versione di Suse linux 7.xx su architettura PPC
Installare Tarball
dalla directory di destiazione (vedi installazione Lampp per altre funzioni) digitare
(.tar.gz o .tgz) tar xzvf /directory_dove_si_trova_il_file/programma-2.1.0.tgz
(.tar.bz2 o .tbz2) tar xvf /directory_dove_si_trova_il_file/programma-2.1.0.tar.bz2 –bzip2 oppure tar xjvf /directory_dove_si_trova_il_file/programma-2.1.0.tar.bz2
cd programma-2.1.0 (directory creatasi nella procedura di decompressione contenente tutti i file necessari alla compilazione manuale)
./configure
make
su -c “make install” o se siè già super utenti make install
per intervenire su qualche parametro pre impostato nella procedura di installazione si può usare ./configure –help
finito (si spera con successo la compilazione [spesso molti errori sono dati da librerie e dipendenze]
cd ..
rm -rf programma-2.1.0 (rimuove directory e file presenti) [essendo po tenzialmente distruttiva fare attenzione di non cancellare accidentalmente anche altre directoty]
MASTERIZZARE ISO DA TERMINALE
cdrecord -scanbus (mostra i dispositivi connessi al sistema e quindi anche l’indirizzo del masterizzatore)
cdrecord dev=5,0,0 -v /path_dell’_immagine.ISO (modificando il file /etc/default/cdrecord si può salvare il percorso del masterizzatore aggiungendo una linea tipo Plextor= 5,0,0 12 16M [indirizzo, velocità scrittura, buffer memoria] cosi si può usare cdrecord dev=plextor – v…) se si scrive CDR_DEVICE=Plextor nel file allora si semplifica ulteriormente e diventerà:
cdrecord -v /path_dell’_immagine.ISO
alternativa GUI è Gcombust avviato come root, selezionando la scheda Burn ed ISO 9660 image, inserire il percorso dell’ISO ed il gioco è fatto